‘E patane ‘e Garibaldo

Quanno se parla Napulitano... t’adduone d’’a verità!

Il nizzardo da un anticipo a vittorio emanuele Sfogliando un vecchio sussidiario delle scuole dell’obbligo leggo che Garibaldi dopo la spedizione dei “Mille”, fatta per potare la libertà che cresceva rigogliosa nel Regno delle Due Sicilie, si ritirò a Caprera con alcuni sacchi di patate.

Questa è la storia ufficiale raccontata in italiano. Traducendo in lingua Napoletana si ha: “Garibaldo se ne jette a Caprera c’’o qualche sacche chino ‘e patane, ‘o Napulitano verace subito pensa: "he capito ‘o nfrancesato... o nizzardo... se ne gliuto d’’a Napule ch''e patane!"

In Napoletano ’e patane non sono solo tuberi ma il sinonimo di soldi, e non sono soldi spiccioli, ma d’alto valore intrinseco. Probabilmente stavano ad indicare il ducato, l’anticha moneta d’oro di corso legale nel Regno di Napoli dal XII secolo e poi nel Regno delle Due Sicilie.

La storia ufficiale racconta ancora di un Sud Italia arretrato già dall’epoca giurassica, anche se non era ancora emerso dalle acque, adducendo un errore nella creazione divina. Il Banco di Napoli in un simile contesto non poteva avere che un caveau ricolmo di patate, per chi capisce solo il Napoletano: “suffunate ‘e patane”. Questa stanza blindata così piena doveva esercitare un enorme pressione sul sottosuolo circostante. Ora tutti sappiamo dei problemi idrogeologici e di instabilità del sottosuolo napoletano, per cui il nizzardo operò per il bene di Napoli e per non nuocere il sottosuolo facendo un’opera umanitaria… alleggerì il caveau di tutte le patate, distribuendole p’’isso, pe ll’amice, p’’e cumpare e cumparielle. Tutta gente che non sentiva l’appartenenza a nessuna nazionalità, anzi… in onore delle radici contadine, si sentivano tutti fratelli visto che c’erano ‘e patane ’a spartere.

Alla fine dopo l’incontro con Vittorio Emanuele, che non si sa dove sia stato e se ci sia stato, il nizzardo si ritirò a Caprera ch’’e sacche ‘e patane. In seguito si comprò mezza Caprera. Come fece, il poverino? Con le patate è ovvio! E’ un tubero che rende sempre. Se ne hai molte ti puoi comprare anche una mezza isola.

Il nizzardo terminò l’invasione del mille ch’’e patane d’’o Banco ‘e Napule, ma partì da Genova per entrare in armi nel territorio di un altro stato sovrano e senza dichiarazione di guerra portandosi ate’ patane, di provenienza inglese. Stì patane servivano perché la classe dirigente del Regno delle Due Sicilie che era ormai decadente ed esterofila. Infatti molti generali e tutti gli ammiragli borbonici erano ghiotti di patate, così per qualche patana si vendettero all’invasore, macchiandosi di alto tradimento. Questo fece si ca ‘e nfrancesate avanzassero fino alle sponde del Volturno, quando tutti i tentativi pirateschi precedenti, dato l’efficienza dell’Armata di Mare Napolitana, si concludevano con i criminali le cui navi, in alto mare venivano o affondate, o catturate, o messe in fuga.

La storia di Garibaldi, di come sia stato appoggiato degli inglesi e dell’occupazione criminale del Regno delle Due Sicilie è proprio ‘na storia ‘e patane.

Uto Sfogo