Nuovo stadio per Nalota

Presentato il progetto del nuovo impianto, un vero “toccasana”, che eliminerà lo stadio che ha visto le imprese sportive di D.A.M.

bandiera della Repubblica di Lotalandia Nalota: la giunta comunale ha vagliato i progetti per la costruzione del nuovo stadio cittadino ed ha scelto quella che più gli piaceva. Il nuovo impianto sostituirà l’attuale stadio che ospita le gare interne della S.S.C. Eliopolis.

Questo stadio assomiglierà al “Maracanà” di Rio de Janeiro ma si chiamerà Vacacacà. Non avrà più la pista d’atletica come l’attuale stadio. Lo stadio San Zaolo attualmente funzionante, ha una capienza di 75.000 posti, oggi insufficienti per i tifosi eliopolisti, quando la loro squadra gioca gare importanti, perciò il nuovo stadio avrà una capienza di 60.000 posti. La spesa per il nuovo impianto è molto economica rispetto a quanto dovrebbe costare la ristrutturazione del vecchio impianto; infatti il costruendo Vacacacà costerà non meno di 150 milioni di Neuro mentre ristrutturare il San Zaolo costerebbe l’esorbitante cifra di 10 milioni di Neuro.

Il Vacacacà sorgerà nel quartiere periferico “Molletta” allo scopo di riqualificarlo. Questa zona è famigerata per la guerra tra le famiglie dei Parrucchino e dei Capapelata scissionisti del clan Zellosi. Lo stesso quartiere è tristemente noto perché ha la più alta incidenza di microcriminalità e il disaggio sociale.

La costruzione del Vacacacà creerà nuove attività imprenditoriali che vedranno protagonisti i boss dei Parrucchino e dei Capapelata che per l’occasione si riappacificheranno. I loro affari inizieranno già con l’assegnazione dei lotti per i lavori.

Al Vacacacà non ci saranno problemi di sicurezza perché Aleandro Capapelata creerà un servizio d’ordine reclutando i suoi affiliati. Il bagarinaggio sarà anch’esso risolto, la vendita dei biglietti fuori allo stadio a prezzi d’affezione, sarà ad appannaggio degli affiliati dei Parrucchino. I Capapelata gestiranno anche la vendita di bibite e cibarie nello stadio. Tutte queste attività saranno consentite con la benedizione dell’amministrazione comunale.

Non ci saranno parcheggiatori abusivi, il comune fonderà due società miste: una con i Capapelata che gestiranno i parcheggi dietro la curva Est ed i distinti, ed una con i Parrucchino che invece avranno i parcheggi dietro la curva Ovest e le tribune. Ogni altra attività economica dentro ed intorno al nuovo stadio sarà spartita tra i due clan con il beneplacito del comune.

Un altro punto di forza sarà la raggiungibilità del nuovo stadio. Il San Zaolo oggi è raggiungibile da due linee di metropolitana, ognuna delle quali ha la rispettiva fermata a poche centinaia di metri dallo stadio. Molti autobus fermano intorno al piazzale e nei pressi c’è anche la fermata del tram. Un’uscita della tangenziale di Nalota porta proprio ai piedi del San Zaolo. Il Vacacacà invece avrà una linea di metropolitana con la sua fermata a circa un chilometro, non ci saranno autobus ne tram e neppure un collegamento con strade di grande comunicazione.

Lo stadio San Zaolo oggi è aperto tutti i giorni, tranne i lunedì dopo le partite, alle scolaresche del quartiere che lo usano per le attività sportive nel calcio e nell’atletica grazie alla sua pista con standard olimpionici. Il nuovo stadio non sarà usato dai giovani di Molletta, anzi sarà ben sorvegliato affinché nessuno si avvicini a meno di 200 metri. Una volta inaugurato il Vacacacà il San Zaolo, (parole dell’assessore allo sport Anastasio Parigino) “diverrà lo stadio degli allenamenti per gli sportivi nalotiani”, infatti nessuno ci metterà più piede ed il suo spazio aereo non sarà sorvolabile mentre un satellite sorveglierà che nessuno penetri nel suo perimetro onde evitare nostalgia per quest’impianto.

Il San Zaolo è costretto ad andare in rovina perché ha visto le gesta del fuoriclasse argentino Dino Arturo Masto, che con la sua classe da campione, ha condotto la S.S.C. Eliopolis a vincere due scudetti, umiliando i tre grandi compratori di scudetti del nord: la Ladrinentus, il Mierdalota e l’Interlota. Un’onta che deve essere cancellata senza lasciare monumenti che la ricordano.

Lo scudetto a Lotalandia non si vince, si prende. Dopo l’era del D.A.M. i tre grandi compratori che hanno arraffato più della metà degli scudetti messi in palio, hanno perfezionato il sistema di lottizzazione dei trofei che esiste da tre lustri (vedi “Scandalo nel calcio lotaniano”), in modo che anche se l’intero Olimpo greco, in futuro venisse a giocare in una squadra del Sud, questa non potrà più contendere lo scudetto ai tre “compratori” del nord.

Questo è lo stadio Vacacacà esempio del progresso che avanza!

Nando Mandato