Napoli: città con una storia gloriosa, plurimillenaria e luogo politicamente rilevante perché è anche stata tra il 1266 e il 1815 capitale di uno stato sovrano ed indipendente che si estendeva dall’Abruzzo alla Calabria e dal 1815 al 1860 ha incluso anche la Sicilia. Questo pone la città partenopea come luogo di riferimento per il meridionalismo, noi de “La Stampa Abrasiva” indagheremo su questo fenomeno intervistando alcuni esponenti e d’altrettanti modi di praticarlo. Ho incontrato il barone Ercolanese Barbonis membro del direttivo del movimento “Borbonici Ultrà 1734-1860”.
S: perché essere meridionalisti?
B: perché nessuno si occupa del Sud, nessuno lo rappresenta facendone gli interessi. Questo succede dal 1860, ovvero da quando il Sud fu annesso al Regno di Sardegna.
S: cosa c’entra l’unità d’Italia?
B: c’entra sempre! Quando c’erano i Borbone, c’era chi si occupava del Sud, ma da quando li usurparono dal loro trono non c’è più nessuno.
S: ma i Borbone cosa facevano per il Sud?
B: tutto e meglio degli altri, nel 1856 eravamo la terza potenza industriale, nel 1839 avevamo la prima ferrovia italiana, e nel giro di pochi anni, la prima flotta con navi a vapore del mediterraneo, il primo ponte in ferro italiano, il primo traforo ferroviario italiano, nel 1842 Napoli fu la prima città italiana illuminata a gas, a Napoli abbiamo avuto il primo osservatorio astronomico e il primo museo di mineralogia al mondo, la prima facoltà al mondo di scienze politiche è stata istituita a Napoli. Potrei continuare ancora a lungo o scrivere addirittura decine di pagine per elencare i primati del sud quando c’erano i Borbone.
S: ma questa è storia e comunque è passato! Siete nostalgici?
B: no, assolutamente! Quando c’erano i Borbone, si stava meglio e si era felici, noi rimpiangiamo quel periodo e vogliamo che torni, e che tornino quei… tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addò state, vuje nce avite lassate, ma pecchè nun turnate!
S: può darci qualche proposta concreta?
B: bisogna parlare alla gente dei Borbone, dire quanto è stata grande questa dinastia, difenderla a spada tratta, perché quando c’erano i Borbone si stava meglio… oggi siamo rovinati e non siamo rispettati.
S: cosa ne pensa di altri gruppi o formazioni meridionaliste?
B: quelli che non si riconoscono nella bandiera gigliata non sono meridionalisti. Gli altri se si muovono senza l’imprimatur del nostro movimento sono fanatici e vanno messi alla berlina perché la bandiera gigliata noi siamo stati i primi ad esporla dopo oltre un secolo dall’unità d’Italia e la bandiera gigliata spetta a noi e solo a noi portarla… noi siamo i custodi della memoria storica, siamo i difensori del re Borbone, siamo gli unici autorizzati a parlare per il Sud perché siamo stati i primi a parlare di quando c’erano i Borbone, gli altri sono venuti dopo e non hanno diritto a fare un partito politico senza il nostro permesso. Ormai il treno è partito, noi lo guidiamo e non ci fermeremo per far salire coloro che vogliono sfruttare i nostri meriti perché il meridionalismo spetta solo a noi.
S: siete disposti a fare alleanza con altri meridionalisti o con altri partiti non meridionalisti?
B: con partiti non meridionalisti solo se accettano al 100% tutte le nostre proposte. Con gli altri meridionalisti siamo disposti al dialogo, ma questi devono ricordare che la bandiera gigliata noi siamo stati i primi ad esporla dopo oltre un secolo dall’unità d’Italia perciò il partito-guida della coalizione dobbiamo essere noi, tutte le proposte devono passare sotto il nostro veto, che le azioni da intraprendere dobbiamo deciderle noi, che gli altri si mettano in testa che devono fare la loro parte lavorando per la difesa della dinastia borbonica e anche del Sud.
S: siete monarchici?
B: Non siamo monarchici, siamo contro ogni repubblica, preferiamo la monarchia, assoluta o costituzionale, non è importante, basta che il re dia il governo a noi, altrimenti é meglio fare una repubblica.
Salutiamo il barone Ercolanese Barbonis sperando che noi de “La Stampa Abrasiva” abbiamo reso un servizio utile per tutti i meridionali.