Era il 19 novembre, quando espletate le operazioni d’imbarco, sono salito a bordo di un aereo in partenza da Napoli – Capodichino e diretto a Milota – Precipitate, principale aeroporto della Repubblica di Lotalandia.
L’aereo appartenente alla compagnia di bandiera lotaniana, Alilota, partendo da Napoli è puntualmente decollato alle ore 17.13.
Al momento del decollo il pilota e il suo secondo si stanno intrattenendo con i pochi passeggeri. Lo steward, che ci aveva accolti non lo vedo più. Chiedo ad una hostess il perché e questa mi risponde: “Il pilota era tesserato della vecchia Democrazia Lotaniana, la D.L., ed è stato assunto per raccomandazione politica e lottizzazione dei posti. Lo stesso vale per il secondo pilota ex tesserato del P.S.L. (Partito Socialista Lotaniano) ed oggi tesserato di S.P. (Salvatori della Patria) il partito di Salvatore Barato.
Allora le chiedo chi pilota l’aereo. La risposta è pronta: “Non si preoccupi non può essere in mani migliori. Lo sta pilotando lo steward che non essendo raccomandato fa un lavoro inferiore alle sue qualifiche. Lui è veramente qualificato come pilota d’aerei, ma non ha le conoscenze politiche di chi è stato assunto come pilota. Inoltre è pagato per uno ma lavora per tre.
Durante tutto il volo i due piloti giocano a carte con alcuni passeggeri.
Dal finestrino vedo il panorama della parte settentrionale di Lotalandia. Chiedo da giornalista d’intervistare lo steward che pilota l’aereo. In qualsiasi paese del mondo avrei avuto difficoltà ad essere accontentato; ma sono in territorio lotaniano.
Arrivo nella cabina quando stanno per iniziare le manovre d’atterraggio. Il pilota anzi il conduttore si mette in contatto con la torre di controllo. Si sente una sigla col motivo di “Tutto il calcio minuto per minuto”. poi una voce dice:”Tutti i calci minuto lota per minuto lota”. Poi la radio parla di nuovo. “Qui torre di controllo. Per chi si fosse sintonizzato soltanto ora ricordiamo che la partita odierna tra i controllori di volo di centro-sinistra e quelli di centro-destra è sull’ 1-1.
Il conduttore dell’aereo chiede indicazioni. Gli viene risposto che non c’è nessuno ma di li a poco arriveranno gli addetti alle pulizie per occuparsi delle operazioni d’atterraggio, anche qualche facchino non raccomandato salirà alla torre di controllo.
Esigo una spiegazione ma mi viene risposto che gli addetti alla torre di controllo sono tutti raccomandati e lottizzati secondo i partiti di provenienza, dunque prendono lo stipendio senza lavorare e giocano a pallone nei prati tra le piste. Gli addetti alle pulizie che non sono raccomandati invece hanno la competenza per seguire le operazioni d’atterraggio e decollo. Inoltre tra un atterraggio ed un decollo devono svolgere il loro lavoro di pulitori. Logicamente sono pagati solo come addetti alle pulizie.
Chiedo come mai solo alcuni degli addetti ai bagagli lavorano in torre di controllo. Lo steward che pilota l’aereo mi risponde che gli altri si occupano dei bagagli. Penso che questa sia una buona notizia, ma il conduttore dell’aereo mi dice che presto cambierò idea.
Completate le operazioni d’atterraggio i piloti smettono di giocare a carte e lo steward lascia la carlinga.
Finalmente scendo la scaletta e poggio i piedi sul suolo della “Repubblica di Lotalandia”.
I soliti controlli all’aeroporto e poi l’incontro con Uto Sfogo al quale darò il cambio come inviato speciale a Lotalandia.
Egli è li ad attendermi. Dopo esserci scambiati i saluti gli dico: “Uto ti ho portato la maglia del Boca Juniors del 1996-97 con il numero 10, quella dell’ultimo anno di attività di Maradona. E’ in valigia”.
Grazie Nando “Basta il pensiero”, dice l’ex allievo di Vittorio Sgarbi che aggiunge: “Ormai conta solo quello”.
Mi fa cenno di aprire la valigia, quando la prendo mi sembra più leggera, la apro e vedo che mancano molte cose: tutti gli abiti migliori e la maglia del Boca.
“Benvenuto a Lotalandia”… mi dice.